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martedì 24 aprile 2012
Mio Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Le parole: "Mio Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46),
ebbero il senso di una nemesi.
Colui che aveva avuto tante cose in suo potere,
non era stato abbastanza accorto per assicurarsi l’avvenire.
"Mio Dio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
(Mt 27,46): ecco l’estremo scrupolo della libertà.
La sofferenza che non è imposta,
ma è stata liberamente eletta e portata al colmo
della dialettica della responsabilità,
ha questo dolore che Dio fa sentire all’uomo,
che se l’è liberamente assunto.
Kierkegaard, Il mistero della Passione,
Antologia dal diario, a cura di Tito Di Stefano